Quisisana
La collina di Quisisana posta immediatamente sopra la città di Castellamare di Stabia (a 173 m s.l.m), alle falde del monte Coppola, è nota per la salubrità del suo clima e per il suo panorama sul golfo di Napoli.
Da sempre meta prediletta di illustri personaggi storici, è proprio a Carlo I d’Angiò che si attribuisce, nel 1268, la costruzione del “Real Palagio” su questo poggio. Secondo alcuni, per questa serie di motivi, la zona venne chiamata Domus de Loco Sano, in seguito trasformata in “Casasana” per poi divenire definitivamente nel XVIII secolo l’attuale“Quisisana”. Secondo altri, ancora, il nome deriva da una frase pronunciata da Carlo II d’Angiò, “Qui si sana“, dopo essere guarito da una grave malattia proprio nella dimora stabiese. Le cronache, a partire da questo momento, segnalano un susseguirsi di guarigioni eccellenti che contribuiscono a tramandare e ad amplificare la fama di Quisisana.
Il toponimo è dovuto indubbiamente alla salubrità del clima, che risanava e restituiva vigore al fisico debilitato dalle continue pestilenze dell’epoca. Da qui l’antica usanza dei sovrani angioini di rifugiarsi in questo luogo in periodi di contagio. Oltre alla casata d’Angiò, nobili di ogni epoca hanno scelto la reggia di Quisisana come residenza estiva, si ricordano, in particolare, Ottavio Farnese, duca di Camerino, Carlo III di Borbone re di Napoli e Sicilia, Ferdinando II di Borbone che ne fece meta prediletta per la sua caccia, e i napoleonidi Giuseppe Bonaparte e Gioacchino Murat, re di Napoli, con sua moglie la regina Carolina Bonaparte.
In seguito all’unificazione del Regno d’Italia, la tenuta passò tra i beni riservati della corona di Casa Savoia, diventando così con “la sua aria fine, i suoi cibi genuini della fertile terra, il suo latte salutare, le sue acque ed erbe medicamentose” la meta preferita della duchessa d’Aosta Elena d’Orlèans.

Gioiello di rara bellezza, questo luogo d’incanto, conserva i colori dei boschi che la circondano e gli odori dell’aria salmastra del golfo stabiese.